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BIOGRAFIA

Gianluca Gualandi nasce a Vicenza il 28 ottobre 1971. Figlio d'arte, cresce in un ambiente predisposto all'amore per il mondo artistico trasmessogli dal padre Giovanni, pittore figurativo. Sarà la sensibilità alla luce e al tonalismo, fondamentale nella ricerca pittorica del figlio, a testimoniare una sorta di trait d'union con il padre, nonostante le loro profonde diversità stilistiche. Conseguito il diploma nel 1990, si iscrive al corso di laurea Dams, lo storico corso nato alla fine degli anni Settanta a Bologna. E' durante questi anni e in questa città, che egli sente particolarmente a lui vicina (l'origine del padre è bolognese), che il giovane artista si forma culturalmente e artisticamente. Si appassiona in particolare alla psicologia dell'arte e alla filosofia (estetica), trovando in esse terreno fertile sul quale riflettere e far germogliare quei frutti che saranno parte fondamentale del suo percorso creativo ed emotivo. E' un periodo di formazione per il futuro pittore, durante il quale sperimenta molteplici linguaggi, in particolar modo sul versante concettuale quale l'installazione. Per quasi tutti gli anni Novanta, persegue e sviluppa questa ricerca partecipando a diverse esposizioni, collettive e personali, organizzate a Bologna. Ma il destino dell'artista sarà quello di riabbracciare le tecniche tradizionali. Attraverso la fisicità degli strumenti e della materia pittorica, stravolge e trova il proprio linguaggio dal quale scaturirà la poetica sottesa a tutte le sue opere. Fra il 2000 e il 2001 abbandona l'universo dell'installazione per dedicarsi totalmente a quello della pittura al quale l'artista sente di appartenere profondamente e nel quale ha avvertito la strada da seguire. Un percorso che da allora porta avanti con costanza e rigore, una metodologia di lavoro che lo vede impegnato in un'autentica ricerca esistenziale. Fede viscerale per la pittura dunque, considerata dall'artista un ponte tra il sé e il mondo che lo circonda, un tramite per dialogare ininterrottamente con se stesso e con l'arte, strizzando l'occhio all'Informale. Il suo percorso introspettivo convive intimamente con i valori formali e strutturali, con quelle “archeologie” (i suoi “archeological body”) che ininterrottamente dialogano con il pensiero, in un dualismo conscio-inconscio. La luce, e aggiungerei il buio, rivestono un ruolo fondamentale nella sua ricerca, spie anch'esse di quella dicotomia, divenendo un unicum con la struttura compositiva dell'opera. Attualmente opera tra Vicenza e Bibione (Ve) nei suoi rispettivi studi personali. 

Bio: Bio
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BIOGRAFIA

Gianluca Gualandi nasce a Vicenza il 28 ottobre 1971. Figlio d'arte, cresce in un ambiente predisposto all'amore per il mondo artistico trasmessogli dal padre Giovanni, pittore figurativo. Sarà la sensibilità alla luce e al tonalismo, fondamentale nella ricerca pittorica del figlio, a testimoniare una sorta di trait d'union con il padre, nonostante le loro profonde diversità stilistiche. Conseguito il diploma nel 1990, si iscrive al corso di laurea Dams, lo storico corso nato alla fine degli anni Settanta a Bologna. E' durante questi anni e in questa città, che egli sente particolarmente a lui vicina (l'origine del padre è bolognese), che il giovane artista si forma culturalmente e artisticamente. Si appassiona in particolare alla psicologia dell'arte e alla filosofia (estetica), trovando in esse terreno fertile sul quale riflettere e far germogliare quei frutti che saranno parte fondamentale del suo percorso creativo ed emotivo. E' un periodo di formazione per il futuro pittore, durante il quale sperimenta molteplici linguaggi, in particolar modo sul versante concettuale quale l'installazione. Per quasi tutti gli anni Novanta, persegue e sviluppa questa ricerca partecipando a diverse esposizioni, collettive e personali, organizzate a Bologna. Ma il destino dell'artista sarà quello di riabbracciare le tecniche tradizionali. Attraverso la fisicità degli strumenti e della materia pittorica, stravolge e trova il proprio linguaggio dal quale scaturirà la poetica sottesa a tutte le sue opere. Fra il 2000 e il 2001 abbandona l'universo dell'installazione per dedicarsi totalmente a quello della pittura al quale l'artista sente di appartenere profondamente e nel quale ha avvertito la strada da seguire. Un percorso che da allora porta avanti con costanza e rigore, una metodologia di lavoro che lo vede impegnato in un'autentica ricerca esistenziale. Fede viscerale per la pittura dunque, considerata dall'artista un ponte tra il sé e il mondo che lo circonda, un tramite per dialogare ininterrottamente con se stesso e con l'arte, strizzando l'occhio all'Informale. Il suo percorso introspettivo convive intimamente con i valori formali e strutturali, con quelle “archeologie” (i suoi “archeological body”) che ininterrottamente dialogano con il pensiero, in un dualismo conscio-inconscio. La luce, e aggiungerei il buio, rivestono un ruolo fondamentale nella sua ricerca, spie anch'esse di quella dicotomia, divenendo un unicum con la struttura compositiva dell'opera. Attualmente opera tra Vicenza e Bibione (Ve) nei suoi rispettivi studi personali

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